Per il benessere del nostro corpo, è importante conoscere le caratteristiche e la qualità dell’acqua che beviamo quotidianamente: dal punto di vista nutrizionale, qualsiasi sia la dieta che seguiamo, l’acqua è un elemento imprescindibile.
Nel caso di particolari attività fisiche, patologie o semplicemente scelte etiche alimentari, la tipologia di acqua giusta può influire sugli elementi che andremo ad assumere.
L’acqua che arriva nelle nostre case, infatti, contiene numerose sostanze “buone” per la nostra salute, come sali minerali, potassio, calcio, magnesio… ma a volte può anche contenere batteri ed elementi indesiderati che potrebbero influire negativamente sul nostro corpo.
Come possiamo eliminare quindi i batteri nell’acqua del rubinetto per continuare a bere acqua di qualità? Te lo spieghiamo in questo articolo.
Conoscere l’acqua del proprio rubinetto
L’acqua che utilizziamo tutti i giorni per lavarci, preparare da mangiare e per bere ha una composizione che può cambiare leggermente a seconda di alcuni parametri.
Il contenuto dei minerali nell’acqua di rubinetto può variare in base a:
La sorgente di provenienza (se si stratta di acqua sorgiva)
Processi di potabilizzazione e disinfezione
Il percorso per arrivare in casa
In Piemonte e più in generale in Italia, la maggior parte dell’acqua è di origine sotterranea e per questo è ricca di minerali come iodio, selenio, fosforo, potassio, zinco, fluoro, ferro, magnesio e manganese che “acquista” dal terreno stesso.
Nella fase di distribuzione delle acque, le risorse idriche sotterranee incontrano le risorse idriche superficiali, naturalmente povere di minerali, e mischiandosi la composizione dell’acqua finale varia, raggiungendo un equilibrio più o meno stabile.
Ma la composizione dell’acqua può variare anche semplicemente a causa delle tubature che attraversa e risultare sensibilmente diversa tra un quartiere e l’altro della stessa città.
Possiamo osservare questo fenomeno già nella città di Torino, dove l’acqua cambia sapore da una zona all’altra. Così come c’è una grande differenza tra il gusto dell’acqua di Torino e quello dell’acqua delle varie città nella provincia.
In tutti questi casi, la sicurezza sulla potabilità dell’acqua è garantita dalle autorità del comune o della regione o ancora dall’ente di riferimento, come ad esempio la SMAT nel caso di Torino. Tutti i consumatori possono trovare le informazioni dettagliate sulla qualità dell’acqua del proprio quartiere o del proprio comune sul sito.
Anche se potabile, la composizione dell’acqua del rubinetto può influenzare i gusti di ogni persona e di conseguenza le scelte d’acquisto.
Ancora troppe persone preferiscono comprare bottiglie di plastica al supermercato pensando che l’acqua abbia un gusto migliore o che sia più sicura rispetto a quella del rubinetto, perché costa di più e riporta sull’etichetta la dicitura “minerale”.
Tuttavia, gli studi dimostrano che l’acqua del rubinetto è tanto buona e soprattutto sana quanto quella in bottiglia e che anzi viene sottoposta a molti più controlli rispetto a quella delle casse del supermercato.
Quali possono essere quindi i batteri che popolano l’acqua del rubinetto dalla quale dobbiamo proteggerci?
Batteri e agenti patogeni nell’acqua
Gli agenti biologici capaci di contaminare le acque di uso domestico possono essere di tre tipologie:
batteri
virus
parassiti
Questi, grazie alla capacità di riprodursi e proliferare velocemente, possono provocare effetti indesiderati sulla salute, solitamente legati allo stomaco che si manifestano con sintomi come nausea e dissenteria.
Ma come fanno gli agenti patogeni a contaminare le acque? Spesso le cause sono piuttosto semplici: basta infatti un’inadeguata prevenzione o misure di controllo scorrette per far sì che le risorse idriche vengano contaminate. Batteri, virus e parassiti possono provenire da materiale umano o animale e diffondersi facilmente negli impianti di distribuzione e nemmeno le sorgenti di montagna sono totalmente “al sicuro” dal pericolo di contaminazione.
Anche gli agenti fisici possono inficiare la qualità dell’acqua perché capaci di compromettere il lavoro di disinfettanti e processi di sanificazione. Ad esempio, quando il rivestimento interno delle tubature viene corroso dal calcio, può rilasciare materiale particellare e sedimenti nell’acqua che scorre all’interno del tubo.
Lo stesso vale quando l’acqua rimane stagnante nelle condutture, provocando la formazione di biofilm, cioè aggregazioni di microrganismi che vengono poi veicolati nell’acqua una volta azionato il rubinetto.
Trattamenti come la luce ultravioletta, disinfettanti e procedure di filtrazione riescono a ridurre la maggior parte degli agenti patogeni.
Nello specifico, le misure di controllo adottate dopo tali trattamenti sono riportate sul sito stesso del Ministero della Salute e sono:
“misure di protezione dal riflusso (es. valvole di non ritorno), programmi di ispezione, risanamento e flussaggio delle tubazioni per eliminare il biofilm, metodi di videoispezione e interventi interni ai sistemi di distribuzione, come l’installazione di sonde per la misura del cloro residuo nell’acqua in uscita dall’impianto o in rete”
I depuratori ad osmosi inversa e a luce UV permettono di completare il processo eliminando i batteri e rendendo l’acqua ancora più sicura proprio durante lo step finale: l’erogazione dell’acqua.
Per questo rappresentano un grande aiuto ed una garanzia di sicurezza, perché svolgono nuovamente il processo di disinfezione dell’acqua durante “l’ultimo miglio” cioè quando l’acqua non è più sottoposta ai controlli degli enti.
Soluzioni per eliminare i batteri nell’acqua del rubinetto
Nel nostro piccolo quindi possiamo fare molto per assicurarci acqua di qualità senza ricorrere a pesanti casse d’acqua da comprare regolarmente, con dispendio di fatica e soldi.
L’acqua “buona” è già in casa nostra e servono poche semplici accortezze per godere della salute e del benessere che l’acqua apporta al nostro organismo.
Prima di tutto, è importante eseguire una pulizia regolare del lavandino in cucina, almeno ogni 6 mesi: evitare di pulire frequentemente il rubinetto ed il rompigetto comporta la formazione di incrostazioni di calcare al loro interno.
Il nostro consiglio è di utilizzare prodotti specifici che non siano troppo aggressivi, così da non rischiare di rovinare il rompigetto.
Alcuni metodi casalinghi come l’aceto funzionano sul breve tempo ma alla lunga potrebbero corrodere il materiale.
Alcune persone poi consigliano di eliminare i batteri nell’acqua del rubinetto facendo bollire l’acqua.
I batteri infatti non riescono a resistere a temperature troppo alte ma elementi come metalli pesanti e altri agenti inquinanti continuano ad essere presenti anche dopo la bollitura.
Inoltre questo metodo va bene per l’utilizzo di acqua in ambito domestico ma sarebbe impensabile bollire l’acqua ogni volta che si ha sete.
Ecco perché questo metodo può essere efficace per un breve periodo, in caso di necessità, ma non è sostenibile quotidianamente.
Per un’acqua veramente pura e sicura, il dispositivo più efficace è il depuratore d’acqua domestico, che riesce a rimuovere anche elementi come metalli pesanti e agenti patogeni.
Esistono diversi tipi di depuratori in grado di eliminare i batteri nell’acqua che beviamo, vediamo quali sono i migliori.
Perché comprare un depuratore d’acqua domestico?
La soluzione più completa, economica e sostenibile per assicurarsi che l’acqua sia di buona qualità è utilizzare un sistema di microfiltraggio comunemente conosciuto come depuratore.
Questo perché agisce tramite processi studiati su misura, è comodo e non comporta scarti voluminosi, se non i filtri da cambiare 1 o 2 volte l’anno.
Esistono diversi tipi di filtrazione tra i quali scegliere in base alle esigenze della persona e in base alla qualità dell’acqua in quella determinata zona.
Tra i diversi modelli, i depuratori ad osmosi inversa sono gli strumenti capaci di garantire i migliori standard di purezza dell’acqua: grazie al loro sistema di membrane osmotiche infatti, riescono a trattenere anche i microrganismi.
Rappresentano insomma la più fine tecnica di filtrazione dell’acqua.