Si parla sempre più spesso di “nuovi inquinanti emergenti” all’interno dell’acqua che scorre dai rubinetti delle nostre case.
La crescente preoccupazione è legata alla presenza di sostanze che potrebbero avere effetti sulla salute delle persone e, più in generale, sull’ambiente.
Ma quali sono le nuove sostanze inquinanti nell’acqua che utilizziamo? E perché in passato non ne abbiamo sentito parlare?
La legislazione che si occupa di regolamentare la qualità dell’acqua, in realtà, è in costante aggiornamento grazie a conoscenze scientifiche sempre nuove, indagini più sofisticate e a processi di trattamento dell’acqua più efficienti.
L’acqua proveniente dalla rete idrica è sicura e sottoposta a continui controlli.
Tuttavia, la Legge non si esprime chiaramente sull’ultimo “tratto” del lungo viaggio dell’acqua, cioè quello all’interno delle tubature degli edifici, dove potrebbero essere presenti accumuli di sostanze inquinanti.
Proteggersi da questi invisibili rischi è possibile, attraverso misure specifiche come l’adozione del depuratore ad osmosi ad uso domestico o per ufficio. Vediamo come.
Nuovi inquinanti nelle acque ad uso umano: quali sono?
Quando si parla di inquinanti, ci si riferisce in generale a sostanze chimiche o di origine naturale che si aggiungono alla lista di contaminanti potenzialmente pericolosi per l’essere umano.
Una volta scoperte, studiate e verificati gli effetti che possono avere sulla salute, le sostanze inquinanti vengono sottoposte a precise regolamentazioni che determinano poi la sicurezza dell’acqua.
Vengono imposti, in poche parole, dei limiti di sicurezza oltre i quali la presenza di tali inquinanti nell’acqua viene considerata pericolosa.
La direttiva europea (UE) 2020/2184 riguardo la qualità dell’acqua destinata all’uso umano ha aggiornato i parametri degli inquinanti emergenti nelle acque, fornendo nuove direttive sulla concentrazione degli elementi in una determinata quantità d’acqua.
Nello specifico si riferisce a:
- Sostanze chimiche quali cloriti e clorati, uranio, interferenti endocrini (BPA-bisfenolo A) e PFAS.
- Sostanze microbiche come: alghe (acidi aloacetici, microcistine) e legionella.
Clorite, Clorato e Uranio
Clorite e clorato sono sostanze prodotte da particolari metodi di disinfezione effettuate con biossido di cloro. Sono quindi normalmente presenti nel trattamento dell’acqua del rubinetto.
Essendo di natura tossica, tuttavia, la direttiva europea ha posto come valore limite una concentrazione massima di 0,25 mg/l.
L’uranio invece è una sostanza altamente tossica che potrebbe rappresentare un serio pericolo per l’utilizzo dell’acqua in casa. Il suo valore massimo è perciò fissato a 30 μg/l (microgrammo per litro).
Interferenti endocrini
Gli interferenti endocrini sono elementi che, seppur in modeste concentrazioni, possono avere ripercussioni sulla salute dell’uomo, in particolare sul sistema endocrino.
Di questa famiglia fanno parte numerose sostanze che spesso si trovano proprio nell’acqua e che, a lungo andare, possono alterare la funzione degli ormoni.
Le persone esposte per molto tempo a queste sostanze possono sviluppare patologie alla tiroide, diabete e capacità riproduttive alterate.
Anche i PFAS possono essere pericolosi per la nostre salute se si trovano nell’acqua che utilizziamo tutti i giorni, poiché sono in grado di interferire allo stesso modo con il corretto funzionamento del nostro sistema endocrino. Per saperne di più, leggi il nostro articolo dedicato.
Alghe e batteri
Oltre alle sostanze chimiche che hanno origine dalle attività umane, l’acqua che arriva nelle nostre case può trasportare con sé elementi naturali come alghe e batteri che possono annidarsi nelle tubature.
Le alghe si sviluppano solitamente nelle acque superficiali o in condizioni ambientali che presentino il giusto pH e una temperatura ideale alla proliferazione.
In certi casi, le alghe possono produrre microcistine, cioè sostanze responsabili dei disturbi gastrointestinali.
Oltre le alghe, l’acqua può contenere specie microbiche come ad esempio la famigerata legionella. Questo batterio è normalmente presente negli impianti idrici, nelle tubature, nei serbatoi e persino in fontane e piscine.
La sua presenza infatti è dovuta a condizioni di umidità e calore che ne favoriscono la proliferazione.
La legionella è potenzialmente rischiosa per la salute delle persone poiché se inalato può comportare, nel peggiore dei casi, complicazioni all’apparato respiratorio.
Come possiamo vedere, i rischi per la salute sono tanti e diversi tra loro. Ecco perché un sistema di microfiltrazione dell’acqua diventa fondamentale sia in casa che in ambienti pubblici o lavorativi, per proteggere adulti e bambini da possibili contaminazioni.
Come ridurre la contaminazione dagli inquinanti emergenti
Per evitare contaminazioni, la rimozione degli inquinanti e dei batteri viene effettuata in primis dai sistemi di gestione delle acque reflue e dagli enti che si occupano della potabilizzazione dell’acqua.
Nel caso della città metropolitana di Torino, ad esempio, è la SMAT ad occuparsi di tutto il sistema di controllo e depurazione dell’acqua e della gestione delle reti idriche.
Tuttavia, se non sei certo delle condizioni delle tubature dell’edificio dove vivi o lavori, o cerchi semplicemente una sicurezza in più per la tua famiglia, puoi installare un depuratore a osmosi inversa per bere acqua pura senza preoccupazioni.
Il processo di osmosi inversa infatti è in grado di eliminare dall’acqua quelle microsostanze in sospensione che i normali erogatori depuratori non possono rimuovere. In particolare è possibile depurare l’acqua da sostanze come:
- metalli pesanti
- cloro
- pesticidi
- arsenico
- sedimenti
- nitrati
- alghe
- batteri
Inoltre, l’osmosi inversa permette di ottenere un’acqua oligominerale pura e priva di sali minerali che causano la tipica formazione di calcare all’interno dei rubinetti.
Depuratore a osmosi inversa e filtri a carboni attivi
A seconda delle concentrazioni di inquinanti e dalla tipologia di sostanze, è poi possibile abbinare i filtri a carboni attivi al depuratore a osmosi inversa.
Il motivo è presto detto: una grande quantità di elementi inquinanti può ostruire in poco tempo le membrane a osmosi inversa, riducendo la capacità di lavoro del depuratore.
I filtri a carbone attivo invece filtrano ulteriormente l’acqua dai sedimenti, permettendo alla membrana di lavorare a pieno regime e durare di più.
Ovviamente anche il depuratore ad osmosi inversa necessita di controlli periodici per poter continuare a filtrare correttamente l’acqua: i filtri a carboni attivi non sostituiscono la manutenzione ordinaria che va effettuata circa ogni 8 o 10 mesi, a seconda dell’utilizzo.
Depuratore a osmosi inversa Torino: perché scegliere Hydra
Acquistare un depuratore a osmosi inversa significa scegliere una garanzia in più per il proprio benessere e per la salute delle persone attorno a noi, sia in casa che in ufficio.
Per ottenere risultati concreti è importante affidarsi ad aziende competenti e in grado di offrire prodotti di alta qualità, specialmente in un campo, come quello della depurazione dell’acqua, che interessa direttamente la salute dei consumatori.
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Con un unico erogatore inoltre è possibile ottenere acqua frizzante e naturale a diverse temperature, permettendo così di risparmiare anche sull’acquisto di innumerevoli bottiglie di plastica che ogni anno finiscono per inquinare il nostro pianeta.
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