Un filtro ad osmosi inversa ha un preciso ciclo di vita al termine del quale occorre sostituire il pezzo con un modello nuovo. Le tempistiche di degradazione possono variare a seconda della tipologia e del produttore, e anche a seconda del lavoro che il filtro deve compiere: se l’acqua presenta molte sostanze nocive, il dispositivo lavorerà di più e si saturerà più velocemente. Generalmente è bene attenersi alle istruzioni fornite dal produttore o dal tecnico, oppure ricercare le tempistiche suggerite dai libretti delle istruzioni. Importante è la verifica periodica dello stato del filtro: alcune tipologie, come i filtri grossolani o a carboni attivi, possono essere esaminate dall’esterno per verificare la presenza di impurità, mentre i filtri di sicurezza, opachi, necessitano di un controllo interno. Un altro indicatore per capire se ci sia una vera necessità di cambiare il filtro è il sapore dell’acqua: sempre nel caso della tipologia a carboni attivi la presenza di odore o gusto di cloro può essere un segnale inequivocabile del bisogno di una tempestiva sostituzione. Attenzione anche al colore e alla purezza del liquido che esce dal rubinetto, che può presentare torbidità a seguito di un guasto del filtro.