Se i dati che si possono trovare riferiti a pesce e acque marine non sempre vengono presi con la dovuta attenzione, quelli legati alla presenza di microplastiche nell’acqua potabile sono spesso nascosti, o non propagati. Eppure, il rischio che corriamo è molto elevato: sempre a livello scientifico si è dimostrato come, in nove paesi diversi, la maggior parte delle marche di acqua in bottiglia presentino differenti quantità di microplastiche, spesso molto piccole, anche se il valore, in certi casi, può anche aumentare drasticamente. Ecco quali sono le sostanze che ritornano più spesso nelle relazioni di studi compiuti dalle università e dagli istituti di ricerca:

– Nylon: conosciuto come fibra semitessile molto resistente ed elastica, si tratta di una microplastica artificiale che si può generare dalle bottiglie o da altri oggetti in PET e simili.

– Polipropilene: è la sostanza che costituisce la maggior parte dei tappi di bottiglia. Può raggiungere anche delle dimensioni piuttosto grandi, e per questo motivo rappresentano una delle sostanze più potenzialmente dannose per l’organismo dei viventi.

Lo studio sulle microplastiche è ancora agli inizi, e non è facile rintracciare con esattezza tutte le sostanze che sono presenti nelle acque che beviamo ogni giorno: per questo motivo è necessario sviluppare una corretta consapevolezza nel consumatore.