9 buoni motivi per abbandonare le bottiglie di plastica

Marco

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acqua in bottiglia plastica

Settembre 19, 2020

Categoria: Articoli

Le bottiglie di plastica sono diventate una costante nella nostra vita di tutti i giorni. Le vediamo nei bar, al ristorante, in ufficio e, soprattutto, a casa. È una presenza talmente importante che quando pensiamo all’acqua da bere spesso indichiamo direttamente quella imbottigliata, piuttosto che il liquido in sé. 

Tuttavia, non sempre si conoscono tutti gli svantaggi delle bottiglie in plastica per la conservazione dell’acqua potabile, anche perché col tempo si sono diffusi diversi falsi miti riguardo all’acqua del rubinetto. 

In questo articolo dimostreremo perché abbandonare le bottiglie di plastica sia la soluzione migliore per la nostra salute e per il nostro pianeta.

La plastica non è biodegradabile

Ormai non è più un segreto: la plastica è uno degli inquinanti più dannosi fra i materiali sviluppati dall’uomo. Si tratta di una sostanza che può conservarsi anche per secoli, costituendo così un pericolo per tutte le forme di vita che compongono il nostro ecosistema.

In molti conosciamo le fotografie di animali in difficoltà per essere rimasti intrappolati in imballaggi di plastica o per averne addirittura ingerito una parte: già solo questo dovrebbe essere un campanello d’allarme per spingere ad abbandonare le bottiglie di plastica.

bottiglie di plastica derivano dal petrolio

La plastica si ricava dal petrolio

Non è solo la fine del ciclo di utilizzo della plastica a creare problemi all’ambiente: già prima che questa venga prodotta si creano danni all’ambiente con l’estrazione e la lavorazione del petrolio grezzo, che viene utilizzato per dare vita a questo materiale sacrificando la salute dell’ecosistema.

Per non parlare poi dello sfruttamento dei pozzi, che da diversi decenni ha creato anche molti problemi alle popolazioni di paesi come Arabia Saudita, Canada e ultimamente anche Groenlandia, uno degli ultimi luoghi rimasti incontaminati che rischia di essere trivellato per soddisfare la richiesta di petrolio.

Le compagnie di acqua in bottiglia utilizzano risorse naturali

I maggiori produttori di acqua in bottiglia non sempre hanno le carte in regola, anzi: sono molteplici i casi dove le compagnie si sono trovate nel mezzo di battaglie legali per aver esposto la dicitura che certificava la provenienza da una fonte mentre si trattava di normalissima acqua dell’acquedotto. 

Non solo, in alcuni casi i colossi delle bottiglie di plastica hanno utilizzato anche risorse naturali come fiumi e corsi d’acqua per ricavare dei profitti da una risorsa naturale accessibile a tutti, con conseguenti multe e sanzioni: ma i danni all’ecosistema non si risolvono in maniera così immediata.

La plastica può rilasciare sostanze chimiche nocive

Non è poi così difficile rendersi conto della pericolosità delle bottiglie di plastica, in quanto vengono letteralmente ottenute dal petrolio grezzo. È comunque preoccupante sapere che nell’acqua possono trovarsi degli elementi chimici che hanno lo stesso effetto degli estrogeni, influenzando così gli ormoni di chi consuma il prodotto con effetti nocivi ancora poco conosciuti. La più temuta di queste sostanze è il bisfenolo (BPA), che è attualmente sotto esame da parte di una commissione creata ad hoc. Tuttavia, non sempre tutte le compagnie di acqua in bottiglia garantiscono prodotti BPA free.

Senza bottiglie c’è più spazio per riciclare!

Sarà capitato a tutti di andare a gettare la plastica solo per trovarsi davanti il cassonetto pieno fino all’orlo. Molto spesso questo è provocato dall’eccesso di plastica che viene gettato ogni giorno, soprattutto se non si schiacciano le bottiglie per far fuoriuscire l’aria all’interno. Eliminando il consumo dell’acqua in bottiglia si può così risolvere almeno in parte anche l’annoso problema rifiuti presente in molte città italiane, con la possibilità di riciclare la plastica nelle sue altre tipologie di imballaggio aiutando il decoro urbano e il pianeta.

I blister di bottiglie sono scomodi e dannosi da trasportare

Per evitare di andare a comprare l’acqua ogni giorno è necessario acquistare i blister, che di solito comprendono 4 o 6 bottiglie in un’unica condizione. Tuttavia, questo implica una certa fatica, in quanto occorre sollevare e trasportare 4 o 6 litri d’acqua in una volta! Molti ovviano a questo problema utilizzando la macchina anche quando non ce ne sarebbe la necessità, creando inquinamento e consumando benzina, per poi magari ritrovarsi a fare delle rampe di scale con i blister in mano, rischiando di danneggiare schiena, braccia e spalle. Con un erogatore d’acqua non si corre alcun pericolo: basta un semplice gesto per ottenere dell’ottima acqua da bere direttamente in casa propria!

 Più scelta senza spendere di più

Quando si parla di acqua in bottiglia non si intende solo quella naturale, ma anche quella frizzante. Le bollicine, infatti, sono molto popolari fra i consumatori italiani, e per questo molto spesso i produttori di acqua in bottiglia di plastica se ne approfittano, gonfiando i prezzi. Grazie al gasatore d'acqua, però, è possibile liberarsi dall'egemonia delle bottiglie di plastica, ottenendo un prodotto sano, fresco ed economico, da cons

L’erogatore d’acqua, un oggetto di design

Bisogna ammettere che non tutte le bottiglie di plastica sono belle da vedere, anzi: può capitare che dal supermercato si portino a casa confezioni ammaccate o opache. Con l’erogatore d’acqua potabile questo non succede, anzi: grazie alle sue linee pulite e al suo aspetto tecnologico può catturare gli ospiti grazie a un design sofisticato. In questo modo si ottiene acqua fresca, non si inquina e si valorizza anche un angolo dell’abitazione, spesso proprio la cucina, con un prodotto conveniente e affidabile!

Il trasporto delle bottiglie, un problema da affrontare

Infine, per trovare un ulteriore motivo per abbandonare le bottiglie di plastica basta osservare quanto il trasporto delle stesse sia dannoso per l'ambiente. Molti dei camion che si trovano sulle strade nazionali e internazionali trasportano proprio il prezioso liquido, creando in questo modo traffico e inquinamento. Perché contribuire a questo processo quando basta così poco per ottenere dell'acqua da bere pura e buona in casa propria? Inoltre, il trasporto sui camion al caldo, magari con soste al sole non fanno che degradare la plastica, aumentando il rischio di rilasciare componenti nocive nell'acqua da bere, un rischio da non sottovalutare.

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2020-11-02T11:18:40+02:0019 Settembre 2020|
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