
L’utilizzo di depuratori d’acqua sta diventando una consuetudine per le famiglie italiane, che apprezzano molto questa tecnologia perfetta per gustare una bevanda salutare e sicura. Uno dei punti di forza di questi apparecchi, inoltre, è la facilità di installazione e di manutenzione, che viene spesso lasciata ai professionisti e non impiega più di qualche ora.
Un sistema molto che semplice che ha portato sempre più persone ad avvicinarsi a tecnologie come i filtri a osmosi inversa o a tutte le altre tipologie, creando però qualche inevitabile interrogativo sul funzionamento. La domanda più comune è questa: quando cambiare filtri a casa al depuratore d’acqua? Scopriamo insieme la risposta e tutto quello che c’è da sapere sui depuratori d’acqua domestici.
Come funzionano i filtri del depuratore d’acqua
I filtri a osmosi inversa utilizzano un principio che si può ritrovare anche in natura. Questo comprende lo sfruttamento della cosiddetta membrana osmotica, un sottile strato che ha la funzione di far passare alcuni elementi bloccando invece quelli non necessari. Nel caso del depuratore d’acqua l’osmosi inversa permette di far passare il liquido bloccando impurità come batteri o metalli pesanti.
I filtri a carboni attivi, invece, sono concepiti per funzionare come una “spugna” che può attrarre diverse tipologie di elementi dannosi per la bontà dell’acqua. Sono economici, facili da installare e molto apprezzati da chi vuole un’ottima sanificazione con poco sforzo.
I prodotti dotati di una cartuccia filtrante utilizzano un principio puramente meccanico per impedire che le impurità più grosse di una certa misura possano rovinare l’acqua potabile. Di solito costano meno di quelli a osmosi inversa o ai carboni attivi, ma non garantiscono lo stesso livello di sicurezza perché non sempre bastano a fermare l’introduzione di microrganismi o sostanze simili.
La scelta del filtro può essere discussa con il fornitore, che può indirizzare verso il modello ideale secondo le proprie esigenze e la qualità dell’acqua: a seconda della quantità di persone in famiglia e dell’utilizzo medio del rubinetto non tutti i nuclei beneficiano al massimo della stessa tipologia.
La manutenzione dei filtri
Quando si tratta della manutenzione dei filtri del depuratore d’acqua è necessario capire che ogni modello a prescindere dalla tipologia ha una durata media, che di solito si aggira intorno ai 6-8 mesi. Questo non vuol dire che si debba per forza aspettare lo scadere di questo periodo, anzi: un consiglio che spesso si può seguire per ottenere sempre un prodotto di ottima qualità è di cambiare i filtri a casa al depuratore d’acqua prima che questi risultino completamente intasati.
In alcuni modelli si può capire che è arrivato il momento di acquistare un prodotto nuovo osservando il cambio di colore del filtro che, per esempio, da bianco diventa grigio. Tuttavia, è possibile fare anche attenzione ad altri fattori, come un gusto o un odore più sgradevole del solito: in presenza di questi segnali è necessario intervenire tempestivamente e possibilmente chiamare un tecnico che possa accertarsi dell’assenza di guasti veri e propri.
Sul mercato è possibile anche trovare modelli con indicatori LED per avere un’indicazione chiara della durata residua del filtro, anche se è comunque necessario fare attenzione a al sapore e all’aspetto dell’acqua per non rischiare di trovarsi con un modello intasato.
Fattori che influiscono sulla durata dei filtri dell’acqua domestici
Uno dei principi molto importanti che riguarda i depuratori d’acqua è che non tutti i modelli e i filtri reagiscono alla stessa maniera con l’avanzare del tempo. Questo non dipende tanto dallo strumento in sé, quanto da alcune normali variazioni fra l’acqua di un’abitazione all’altra, per esempio:
Durezza dell’acqua: questo termine indica una quantità più o meno grande di calcare che rende il liquido più pesante lasciando non solo i ben conosciuti depositi bianchi, ma anche accelerando il processo di degrado dei filtri d’acqua di casa.
Presenza di tracce biologiche: quando si apre il rubinetto l’acqua potabile che ne esce deve aver superato rigide procedure di sanificazione che vengono effettuate alla fonte, ovvero nell’acquedotto. Tuttavia, è bene ricordare che possono comunque essere presenti alcuni microrganismi che, al pari del calcare, vengono sì filtrati dal depuratore, ma lo intasano più in fretta.
Età delle tubature: il cattivo sapore che si può sentire in case più “datate” è portato molto spesso dai residui metallici che vengono rilasciati dalle vecchie tubature. Anche in questo caso i filtri dell’acqua possono risolvere il problema, ma avranno la tendenza a consumarsi in minor tempo.
Insomma, abbiamo visto come sia necessario cambiare i filtri a casa al depuratore d’acqua per ottenere un liquido puro e buono da bere, perfetto sia in estate che in inverno. Un ultimo consiglio: per la manutenzione affidatevi sempre e solo a delle aziende specializzate e con una lunga esperienza alle spalle. Noi di Hydra forniamo assistenza anche su impianti di altre marche e modelli.
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