“Nella rinomata “Cit Turin”, uno dei più bei quartieri residenziali della città, possiamo trovare Shabu Torino, che fa parte del franchising “Shabu - Il Sushi Italian".
La location è molto esclusiva, una ex chiesa sconsacrata, che presenta un ambiente dai toni caldi e raffinati, curati in ogni singolo dettaglio e dove il cliente si sente coccolato fino alla fine, dall’esperienza culinaria etnica. Nel locale ci ha accolto Rolando Zaia, gestore del locale, che ci ha raccontato della sua forte impronta green e del rapporto con Hydra - l’erogatore d’acqua.

Come descriveresti il locale?

Shabu è un'esperienza, nel senso vero del termine. Si viene qui e si trova un ambiente e un’accoglienza molto particolare e il servizio è molto raffinato e molto attento. Il cibo ha una qualità strepitosa, molto più alta rispetto alla media dei ristoranti giapponesi e tutto l’insieme rappresenta un'esperienza, secondo me e a detta di moltissimi clienti, fuori dalle righe.

Quali sono i vantaggi di avere Hydra - l’erogatore d’acqua?

Beh, ovviamente avere l'acqua a chilometro zero è un grande vantaggio. Il secondo punto di forza è il fatto di non avere stoccaggio. In questo ristorante abbiamo un grosso problema di magazzino, non abbiamo spazio e Hydra ci consente di non dover tenere casse d’acqua, di far fare un continuo carico e scarico dei frighi, dover restituire i vuoti. Ci agevola il lavoro ed è un grande aiuto per il nostro staff.

Hai registrato profitti diversi da quando utilizzi il nostro erogatore?

In realtà, ad essere sincero, non posso fare un confronto economico con quando servivamo acqua confezionata, perché abbiamo installato il depuratore Hydra da quando abbiamo iniziato con questo locale. Non abbiamo un metro di paragone per potervi dire il prima e il dopo.
Quando abbiamo aperto Shabu abbiamo fortemente voluto un tipo di servizio come quello che offre Hydra con l'acqua alla spina per tutta una serie di vantaggi che porta.

Hai fatto paragoni con altri competitor che offrono depuratori d’acqua?

No. Ovviamente quando all'inizio abbiamo cercato questo tipo di servizio, sono venute fuori anche altre aziende che fanno questo stesso servizio nella città di Torino, però, Hydra mi è sembrata subito più accorta, più attenta anche da un punto di vista di customer care.
Se hai bisogno di qualcosa, li chiami e rispondono subito, mandando prontamente una mail con quello che ti serve, dandoti le risposte che cerchi. Sanno descrivere in maniera dettagliata tutto quello che serve a rigor di legge per la manutenzione, per il cambio dei filtri. Sono molto attenti su questa cosa. E’ bello ed è un piacere lavorarci insieme, proprio perché c'è un riscontro continuo.

Che cosa ne pensano i clienti del locale?

Ci sono reazioni differenti. La grande maggioranza dei clienti è molto attenta all'ambiente e negli ultimi anni la tematica green è molto sentita e di tendenza. Questi clienti notano l'acqua alla spina e sono contenti di ricevere un prodotto di questo tipo, di trovare un'attività, un'impresa locale che fa attenzione all’ambiente.

C'è qualcun altro, invece, che preferisce avere l'acqua chiusa e imbottigliata, ma in realtà basta poi spiegare loro quali sono le motivazioni di una scelta che fa un'impresa, facendoli entrare, almeno in parte, nella propria visione e prospettiva. Diventa lampante anche per loro che è un’idea vincente.

Progetti un locale più green?

I progetti per il futuro sono tanti. Per quanto riguarda l'ambiente, noi abbiamo già fatto un piccolo passo.

Nel mondo della ristorazione lavorare con maggiore sostenibilità e responsabilità è un tema sempre più attuale ed è molto complesso, in particolar modo per una proposta etnica come la nostra, in cui è difficile lavorare con le materie prime del territorio. Nonostante questo, tutto ciò che è il corollario del servizio può essere rivisto, può essere modulato.

Ad esempio, siamo passati dalle bacchette usa e getta a delle bacchette lavabili e adesso è in progetto di trasformare tutto quello che è il packaging per l’asporto, sostituendolo con del materiale totalmente compostabile.

Ci muoviamo sul tema anche se non è sempre facile, perché a monte di tutti questi discorsi c'è da calcolare che siamo un'impresa commerciale. Purtroppo ancora oggi, scegliere il green non è scegliere qualcosa di economico.
Tutto è complesso, però, ci stiamo lavorando.

 Che piatto ci presentate oggi?

Il piatto di oggi è molto semplice e parecchio sfizioso, chiunque lo può cucinare a casa ed è un must del nostro locale perché non altera tanto la materia prima fondamentalmente.
Il suo nome è carpaccio misto!

Per preparare il carpaccio misto a casa vi serviranno del tonno, del salmone, dell’olio d’oliva, salsa ponzu, germogli di soia e del daikon.

Pulite il pesce, tagliatelo a fettine sottili e disponetele a raggiera in un piatto tondo.
Scaldate l’olio d’oliva, quando arriva al “punto di fumo” spegnetelo.
Dopodichè con un cucchiaio irroratelo nel piatto e fate sfrigolare le fettine di pesce.
Inserite poi la salsa ponzu(salsa a base di soia con agrumi: principalmente limone spremuto all'interno che dona una parte acida).
Decorate il piatto con dei germogli di soia e del daikon tagliato a filangè e inserito al centro della pietanza sia per dare volume, sia per regalare quel sapore pungente che dà la rapa.

Dōzo omeshi agari kudasai . Che in giapponese vuol dire: buon appetito!