In commercio è possibile trovare diversi modelli di filtri del depuratore ad osmosi inversa da scegliere secondo le proprie esigenze, che cambiano soprattutto da un ambiente pubblico a quello privato. Vediamoli nel dettaglio:
– Filtro grossolano: è un dispositivo che si presenta a cartuccia oppure lavabile a 50µm, o ancora a sabbia quando si utilizzano elevate quantità d’acqua. È molto comodo in quanto riutilizzabile seguendo precisi processi di pulizia.
– Filtro a carboni attivi: è la tipologia più utilizzata. È l’ideale per eliminare il cloro e di conseguenza un eventuale sapore sgradevole dell’acqua potabile, catturato dai carboni presenti nel filtro.
– Filtro di sicurezza: questa tipologia è composta da cartuccia spun, di norma non lavabile, che filtra tutte le molecole sotto i 5µm proteggendo in questo modo l’acqua dalla contaminazione batterica.
A prescindere dal tipo di filtro che si vorrà implementare è bene tenere presente come ognuno di questi filtri possa essere sostituito e debba anzi seguire un ciclo di vita ben preciso, proprio come qualsiasi componente di una macchina. La sostituzione dev’essere immediata nel caso si riscontrino guasti o malfunzionamenti che potrebbero danneggiare la qualità dell’acqua e permettere l’accesso a microrganismi patogeni.